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martedì 28 novembre 2006

Il Paese dei nostri sogni...


Ho assistito ieri sera l’ultima replica romana dello spettacolo “il paese dei miei sogni”, di Eugenia Scotti, Stefano Thermes e Giancarlo Fares, presso il Teatro dell’Orologio, in via de’Filippini, a Roma.

Entrando in quello che sembra a prima vista più un circolo culturale alternativo che un vero e proprio teatro, o meglio scendendo le strette scalette rivestite con l’antiscivolo che sembrano inabissarsi dentro chissà quale segreta, si accede ad una minuscola anticamera sotterranea da dove si viene smistati verso una sala piuttosto che un’altra. E già, perché di sala ce n’è più d’una, al piccolo teatro dell’orologio, o forse bisognerebbe chiamarle camere, comunque in qualsiasi formato vere e proprie officine teatrali in cui è rotta completamente la separazione tra pubblico ed attore, le distanze sono azzerate e la recitazione avviene davanti al naso di chi se ne sta seduto nella prima fila (generalmente di sedie, non poltrone).

L’ambiente predispone dunque di per sé ad un ascolto della rappresentazione intimo, diretto, senza inutili sovrastrutture, e il messaggio può così colpire lì dove deve arrivare, alla parte più ricettiva dell’animo umano; ed il messaggio dello spettacolo di Eugenia Scotti colpisce in modo forte, a livello emotivo, restando però coi piedi ben saldi nella razionalità (ogni commento, ogni spunto di riflessione viene dato sulla base di una meticolosa documentazione), ma scuotendo una parte della coscienza che è generalmente latente, o sopita, nella maggior parte delle persone.

La rappresentazione narra le vicende di un emigrante iraniano, Talip, che fugge dal suo paese per inseguire un sogno, per vedere un giorno realizzata la sua più grande aspirazione, quella (e dite voi se non è ambiziosa) di poter vivere una vita felice con la sua famiglia, la moglie incinta ed il bambino di 8 anni. La naturale piattaforma di lancio per raggiungere la ricca Europa è, ovviamente, la nostra Italia, verso cui quindi Talip dirige in prima battuta la sua rotta, imbattendosi però in uno schema normativo che eufemisticamente si potrebbe definire poco efficiente, ed in tutta una serie di ostacoli e barriere al suo ingresso che lo fanno frullare da un centro di accoglienza all’altro (si va dai CDI ai CPT e via dicendo…), per poi alla fine essere irrimediabilmente espulso dal territorio italiano.

La cosa interessante del testo però è il cambiamento di prospettiva che viene operato rispetto a quella cui il mondo dei media generalmente ci abitua, che mette in evidenza i reali limiti del sistema italiano intrappolato tra burocrazia, corruzione e scorrettezze degli addetti alla gestione dei centri (che spesso sono uomini in divisa…), e mostra come quelli che vengono solitamente visti come delinquenti o poco di buono non abbiano poi, almeno in principio, intenzioni che vadano oltre la volontà di lavorare per mandare i soldi ai familiari che aspettano nel Paese di origine; è, insomma, il racconto di un caso umano, quello del nostro Talip, che troppo spesso diventa però la regola anzichè un’infelice eccezione…

Un sentito grazie agli autori del testo, grazie per il vostro lavoro e la vostra attenzione.

G.F.P.


Links:

Compagnia Cinqueanelli

Teatro dell'Orologio

lunedì 27 novembre 2006

Solo una Domanda:

...e se fosse tutta finzione?...

Video: il malore di Berlusconi

The answer? Blowin' in the wind..

C.N.E.S.: pronti a partire?

Sono in fase di elaborazione le prime strategie d'azione della nuova Commissione Nazionala per l'Energia Solare: ciascun membro è stato infatti chiamato ad elaborare delle bozze di proposte strategiche e operative in relazione alle categorie sulle quali dovrà in seguito lavorare; sulle bozze passate per le mani di ISES Italia, leggiamo proposte per l'analisi dello stato dell'arte delle tecnologie solari e per una definizione della cosiddetta "via CNES" per lo sviluppo e la diffusione delle tecnologie nell'ambito dell'Edilizia, della Legislazione e dell'Informazione.
A presto per sviluppi futuri dei lavori della Commissione...

giovedì 23 novembre 2006

NuovEnergie dal Belgio


Un viaggiatore inesperto potrebbe pensare al freddo, alla pioggia, alla nebbia. Partire equipaggiato come per una sorta di spedizione polare, preparandosi alle peggiori condizioni climatiche. Ed invece trova calore. Sono calde le persone, sono calde le strade, e anche il clima concede di vagheggiare quasi come nella stagione più mite. C'è vita, nel Belgio, è una regione in cui le città sono costruite a dimensione d'uomo (o al più di bicicletta), la pulizia e l'ordine mantenuti fin quasi alla maniacalità danno l'impressione di trovarsi in una grande Disneyland, dove tutto funziona, i treni partono in orario, e silenziosissimi sfilano via nelle campagne, le auto circolano pochissimo e la gente sembra sorridere di più.
Per le strade non manca mai il verde, ed è bello sorprendersi con la bocca aperta per uno scorcio su di un ruscello, su un canale piuttosto che per un dettaglio architettonico curato con finissima arte e maestria.
Se siete studenti, poi, avrete un sacco di vantaggi ed agevolazioni: non mancano davvero infatti i locali dove prendersi una birra costa il giusto, le riduzioni sui biglietti del treno per chi ha voglia di viaggiare ci sono, e poi le feste...se sei un Erasmus, però, non ti aspettare di incontrarne troppi, di studenti belgi...si sa, tutto il mondo è paese, e chi ha voglia di filarseli, a quelli? Se sono spagnoli o italiani poi!!!
Un consiglio sulle città da vedere? Sicuramente Bruges (Brugge), una bomboniera adattissima al turismo anche solo per un giorno, poi Bruxelles (ma purtroppo non so darvi molte indicazioni che vadano molto aldilà dei gates dell'aeroporto) e Leuven, famosa per le squisite patate che vi si trovano...una volta che le avrete assaggiate difficilmente ne potrete fare a meno!
Insomma, i giorni che ho trascorso lassù sono stati davvero piacevoli e rilassanti (anche grazie all'ottima compagnia di cui ho potuto godere), e il ritorno al lavoro di tutti i giorni è stato meno drastico del previsto, grazie proprio alla bellissima carica che quest'esperienza mi ha lasciato addosso. Spero davvero di poterci fare ritorno presto.

martedì 14 novembre 2006

IMEC NEWSletter Ottobre 2006

Nell’ultima Newsletter pubblicata dal Centro Ricerche IMEC (Leuven, Belgio) lo scorso ottobre (n° 46, disponibile in inglese sul sito http://www.imec.be/, nella sezione dei downloads trovate il link alla “English newsletter for international cooperation”), compare un articolo sull’effetto positivo che un innovativo processo di testurizzazione al plasma avrebbe sul valore dell’efficienza delle celle a film sottile in silicio policristallino (pc-Si) realizzate con il processo di cristallizzazione indotta con alluminio (AIC) [e non è un tongue twister...].

Infatti, se l’utilizzo di questa tecnologia permette la realizzazione di celle a basso costo, in virtù della possibilità di utilizzare materiali economici per il substrato (come ad esempio allumina ceramica o vetro ceramica), in grado di reggere le altissime temperature a cui avviene la deposizione dei vapori chimici (si parla di oltre 1000 °C), ma che non garantiscono un’efficienza proprio esaltante, tra il 5.4 ed il 5.9% a seconda del tipo di substrato (è preferibile l’allumina), l’utilizzo della testurizzazione con un plasma ottenuto partendo da gas precursori come l’esafluoruro di zolfo (SF6) e il protossido di azoto (N2O) consente di ottenere un intrappolamento della luce più efficace sulla superficie frontale della cella e un conseguente balzo dell’efficienza di conversione della cella al 7%.


Tale valore risulta essere il più alto per le celle pc-Si basate su AIC che non utilizzano altre tecniche più problematiche di realizzazione della cella come quella basata sulla fusione del silicio (a t > 1400 °C).


Un’ottimizzazione del processo di testurizzazione, unita all’assottigliamento dello strato costituente l’elettrodo posteriore, sembrerebbero inoltre promettere un ulteriore accrescimento dell’efficienza della cella. Non resta che attendere…



Esperimenti eseguiti su una cella con un irraggiamento di 1000W/m2 riportano come risultato per il vetro una Vca di 539 mV, un FF pari al 69.2%, una densità di corrente di 15.8 mA/cm2, valore che va incrementato del 15% circa con l’utilizzo del plasma texturing.




IMEC is Europe's leading independent research center in the field of micro- and nanoelectronics, nanotechnology, enabling design methods and technologies for ICT systems.


«The IMEC mission: "To perform R&D, ahead of industrial needs by 3 to 10 years, in microelectronics, nanotechnology, design methods and technologies for ICT systems (acronimo per Information and Communications Technology)." »


Nasce Blog AltrEnergie, il primo di una serie di sassi nello stagno...

E' stato un parto lungo, difficile, ma alla fine è avvenuto. Quando ormai nessuno lo aspettava più, quando ogni speranza sembrava svanita. E invece, eccolo lì, lampo di luce improvvisa nel buio, a squarciare le tenebre dell'indifferenza. Nasce oggi una nuova voce, non solo per raccontare sogni, speranze, esperienze ma per proporre soluzioni. Con AltrEnergie nasce un nuovo modo di guardare alle cose. Fatevi avanti, o temerari.

lunedì 13 novembre 2006

Commissione nazionale per l’Energia Solare

Al via i lavori della nuova Commissione Nazionale per l’Energia Solare (CNES), istituita dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare lo scorso Agosto e riunitasi per la prima volta lo scorso 4 Ottobre presso l’Auditorium del Ministero.
Finalità della neonata Commissione è quella di individuare le modalità più efficaci per l’incremento della diffusione delle tecnologie solari, termica e fotovoltaica, anche al fine della redazione di provvedimenti attuativi (decreti, iniziative di promozione, informazione e coordinamento) mirati al raggiungimento delle finalità perseguite a livello nazionale, da perseguire con strumenti di tipo informatico (Web, banche dati on-line) o legislativo (nuovo Conto Energia, Testo Unico Ambientale).
Il Decreto Ministeriale indica per l’elaborazione del o dei rapporti da parte della Commissione (per la presentazione dei quali il limite temporale è fissato a sei mesi dall’insediamento della Commissione medesima) delle linee guida su sei tematiche fondamentali, dall’analisi delle quali procedere (inizialmente anche attraverso documentazione e raccolta di dati preliminari) per la creazione di rapporti di sintesi contenenti prospettive per possibili scenari futuri, proposte o pianificazioni di strategie d’azione per ciascuno dei sei temi di interesse.
In particolare, i sei temi su cui la Commissione si troverà a lavorare con cadenza almeno mensile nel prossimo futuro sono i seguenti:
Potenziale, per cui è prevista un’analisi del potenziale nazionale per quanto riguarda il solare termico e fotovoltaico dal breve al lungo periodo con riferimento ai risparmi energetici ed ai guadagni ambientali ottenibili anche a livello di riduzione delle emissioni;
Legislazione, in relazione all’individuazione e coordinamento di strumenti legislativi per rimuovere gli ostacoli allo sviluppo del solare:
Edilizia, mirato a rendere più semplice la costruzione di impianti “integrati” negli edifici
Impresa, per l’analisi delle condizioni di crescita dell’industria di settore
Ricerca, per l’analisi di innovazioni tecnologiche e la loro utilizzazione applicativa
Informazione, per la diffusione, promozione e pubblicizzazione del solare.
Per lo studio di ciascuna di queste tematiche sono stati individuati dei gruppi di lavoro all’interno della rosa dei 33 membri costitutivi della CNES, tra i quali ricordiamo ANCI, UPI, UNCEM, Kyoto Club, GIFI, Confindustria, ANCE, Lega COOP Abitazione, ISES Italia, ENEA, APAT, Università La Sapienza, Politecnico di Milano, WWF, Legambiente, Greenpeace, CGIL, CISL, UIL.
Presidente della Commissione è il Capo della Segreteria Tecnica del Ministro dell’Ambiente dott. Fabrizio Fabbri.

E' legittimo a questo punto chiedersi: sarà un organo efficace, capace di colpire dove c'è bisogno, o sarà solo l'ennesimo tentativo incoerente di dare un ordine alle cose? Ogni gruppo di lavoro comprende infatti diversi membri, ciascuno dei quali si trova a dover lavorare in più di un gruppo e raramente con le stesse persone!!!
Speriamo nella migliore delle soluzioni, ma quanto sarà fondata questa speranza?..perlomeno non si graverà ulteriormente sul bilancio dello Stato...
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